Tagli complessivi dell'organico di
circa 8 mila dipendenti, precariato, basse retribuzioni
falcidiate dall'inflazione e con un'ipotesi di rinnovo
contrattuale del tutto insufficiente: queste, in sintesi, le
motivazioni della Cub-Sur per lo sciopero di domani della scuola
compresa l'Università. La manifestazione principale si svolgerà
a Torino con concentramento verso le 10 in corso Vittorio
Emanuele II, davanti alla sede dell'Ufficio scolastico
regionale, e poi partenza, dopo le 11, del corteo verso piazza
Castello. Presidi sono previsti in diverse città fra cui Roma,
Catania, Modena e Vicenza.
"Le risorse che il Governo eroga per il rinnovo del contratto
2022-24 del personale della scuola sono inferiori a un terzo
rispetto all'inflazione degli ultimi tre anni. In pratica gli
aumenti previsti comportano solo un recupero parziale ed erogato
in ritardo - afferma la Cub -. Inoltre fra personale docente,
amministrativo, tecnico e ausiliario si prevede di tagliare
quasi 8.000 posti di lavoro".
Riguardo la 'Carta docenti', per spese relative a formazione
e aggiornamento, non è certo - viene affermato - che la cifra
di 500 euro prevista sarà la stessa nei prossimi anni. La Carta
poi "sinora prevista solo per il personale di ruolo è
riconosciuta solo ai supplenti al 31 agosto creando
un'inaccettabile divisione fra i colleghi precari e si
accompagna a una più che probabile riduzione del suo importo".
Anche il comparto universitario, "già stremato da anni di tagli
e privatizzazioni, subisce un danno in particolare per quanto
riguarda la sua componente precaria: dottorandi, ricercatori,
assegnisti".
La Cub rivendica un adeguato inquadramento contrattuale a
tutela dei ritmi di lavoro e la stabilizzazione di tutti i
lavoratori precari dell'Università così come di tutti i
lavoratori della scuola.
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