"Bisogna fare qualcosa, è ora di finirla, non può sempre andare avanti così, non possono sempre passarla liscia. È una questione di cultura che è sbagliata: bisogna cominciare dall'inizio, da quando sono piccoli a fargli capire e a dire che le donne non vanno trattate così": Vittorio, il papà di Sara Centelleghe, la 18enne uccisa nella sua casa a coltellate dal vicino 19enne, in provincia di Bergamo, lo ha detto a Storie Italiane su Rai 1.
"Ormai - ha detto in collegamento telefonico - è all'ordine del giorno che viene uccisa una ragazza, una donna, senza motivo.
Per niente, Perché? Sara è morta per cosa? Mia figlia per cosa è morta? Io mi chiedo questo: perché?".
'Se c'era una brava al mondo - ha sottolineato il padre -, questa era Sara. Era in casa che studiava, ma anche se fosse stata in giro non sono cose giustificabili, sono cose che non dovrebbero accadere mai'. 'Non c'è niente che mi possa ridare Sara. Non è solo violenza, ormai si uccide così', per il gusto di uccidere, secondo me, ed è impossibile. Mia figlia - ha ribadito - non aveva fatto niente era lì che stava studiando col pigiama di Hello Kitty con una sua amica, ha presente cosa vuol dire per me? Mi ha strappato il cuore. Io ho cercato di fare tutto per lei, aveva appena fatto la patente gli studi voleva fare l'università ma era molto brava; lo meritava, ero felice, ero orgogliosissimo di mia figlia poi vedi che ti capitano queste cose qua e ti cade il mondo.'
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