La Procura di Milano indaga con
l'ipotesi di reato di "strage", al momento a carico di ignoti,
sull'incendio del magazzino gestito da una famiglia cinese,
scoppiato giovedì sera in via Cantoni, zona Certosa, nel quale
sono morti tre giovani, tra cui due fratelli di 17 e 18 anni,
che erano ospiti e stavano dormendo nel grande locale, usato
anche come showroom di arredi.
Allo stato non ci sono certezze - dalle analisi tecniche che
proseguiranno - che si sia trattato di un gesto doloso, ma
questa è l'ipotesi più accreditata al vaglio nelle indagini dei
carabinieri e dei vigili del fuoco, coordinate dal procuratore
di Milano Marcello Viola e dal pm Luigi Luzi. E ciò anche in
relazione alle presunte minacce nei confronti del padre e della
madre del titolare dell'emporio, avvenute il giorno prima e la
stessa mattina del 12 settembre e poi denunciate ai carabinieri.
Il reato di strage punisce, da codice, colui che "al fine di
uccidere, compie atti tali da porre in pericolo la pubblica
incolumità". E se "dal fatto deriva la morte di più persone" è
punito con l'ergastolo.
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