Giovanni Toti potrebbe iniziare i
lavori di pubblica utilità già a novembre una volta superati i
passaggi tecnici del patteggiamento concordato con la procura a
due anni e un mese. Il giudice non ha ancora fissato la data
dell'udienza in cui deciderà se accogliere o meno la proposta.
Con ogni probabilità sarà celebrata entro fine settembre. A quel
punto il gip avrà due strade. Potrà ritenere congrua la pena
concordata con i pubblici ministeri e, trascorsi 30 giorni, la
condanna andrà in giudicato. Già il giorno dopo l'ex presidente
potrà presentarsi nel luogo scelto per lo svolgimento dei lavori
di pubblica utilità. La seconda strada, che appare assai meno
probabile visto che i pm Luca Monteverde e Federico Manotti
hanno dato il parere positivo, sarebbe quella di una sorta di
rigetto del patteggiamento e la difesa potrebbe anche chiedere
il processo abbreviato pure se fuori termine.
A proporre i lavori socialmente utili è stato lo stesso Toti.
Avrebbe potuto aspettare il passaggio in giudicato e chiedere a
quel punto solo l'affidamento in prova che avrebbe comportato
limitazioni in più come il rientro a casa entro le 23 o i
controlli delle forze dell'ordine. Intanto, però, è stato
disposto l'obbligo di rimanere in Italia per la durata dei
lavori socialmente utili.
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