Dopo aver raggiunto Civitavecchia,
portando in salvo 289 persone, le autorità italiane hanno
bloccato la Sea Watch5. "Per 20 giorni dovremo rimanere in
porto, impossibilitati a salvare vite", fa sapere la ong
tedesca.
L'accusa, spiega Sea Watch, "è quella di aver soccorso senza
aver prima ricevuto il permesso da parte delle autorità libiche,
quando tuttavia il diritto internazionale non prevede di dover
ricevere un'autorizzazione per poter soccorrere chi si trova in
pericolo in mare". Inoltre , aggiunge, "il centro di
coordinamento al soccorso libico non soddisfa i requisiti
internazionali per poter essere definito tale. Anche il
tribunale di Crotone ad aprile sentenziò che le attività dalla
guardia costiera libica non sono qualificabili come attività di
soccorso".
Dunque, conclude la ong, "siamo ancora una volta di fronte ad
un'azione di disturbo confusa, mirata a intralciare le uniche
navi che di fatto si fanno carico dei compiti che gli Stati
stessi ignorano: salvare le persone in mare e garantirne il
rispetto dei diritti umani fondamentali".
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