Un'altra morte sul lavoro questo pomeriggio a Monza, dove un ragazzo egiziano di 22 anni è rimasto incastrato in un nastro trasportatore per la compattazione dei rifiuti. L'incidente è avvenuto nell'azienda Corioni in via Comunale per Cinisello, che si occupa di servizi ambientali, presso la quale il ragazzo era impiegato.
All'arrivo dei soccorritori, sul posto intorno alle 16, quando è stato lanciato l'allarme, per lui non c'era già più niente da fare. Inutile qualsiasi tentativo di salvargli la vita da parte degli operatori sanitari, che sono intervenuti nell'azienda con un'ambulanza e un'automedica in codice rosso.
I medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Per estrarre il corpo ormai senza vita dal macchinario è stato necessario l'intervento delle squadre dei vigili del fuoco del Comando di Monza e Brianza, accorse nella sede della ditta insieme al personale di Ats, che è al lavoro per ricostruire esattamente quanto accaduto, e alla polizia scientifica, che si è occupata dei primi rilievi. Non è ancora stata chiarita, infatti, la precisa dinamica della tragedia.
A quanto emerso dai primi accertamenti, però, sembrerebbe che l'incidente sia avvenuto mentre l'operaio era impiegato nella pulizia del nastro trasportatore. Ancora da valutare se vi sia stata una condotta errata da parte del lavoratore, forse dovuta anche a una distrazione o a un'imprudenza, o se siano entrati in gioco altri fattori. Dalle prime attività investigative risulta che la vittima era regolarmente assunta dall'azienda con un contratto di somministrazione.
La Procura di Monza, che ha già disposto il sequestro del macchinario e l'autopsia sul corpo del giovane, aprirà nelle prossime ore un fascicolo per omicidio colposo, che in una prima fase potrebbe essere anche a carico di ignoti. Maggiori risposte su quanto accaduto questo pomeriggio arriveranno poi dalla relazione di Ats. Come sottolinea la segretaria della Flai Cgil di Monza e Brianza, si tratta del quarto incidente mortale sul lavoro nella provincia dall'inizio dell'anno, raggiungendo così quello che è stato il numero complessivo del 2023.
"Quattro in tutto solo nel 2024, di cui tre con vittime molto giovani. Succede spesso - ha osservato - che durante l'estate le aziende prendano lavoratori per sostituire chi va in ferie, senza preoccuparsi di una corretta formazione. Attendiamo le indagini e come Cgil faremo degli approfondimenti".
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