La pm di Milano Rosaria Stagnaro ha
chiesto una condanna a 9 anni di reclusione, nel processo con
rito abbreviato, per un maestro di religione di 35 anni finito
in carcere a fine marzo dello scorso anno per violenza sessuale
nei confronti di quattro bimbi in un asilo. Abusi, durante le
attività a scuola, documentati anche grazie alle microcamere
piazzate dalla Polizia locale, che ha condotto le indagini.
La sentenza del gup Angela Minerva arriverà nell'udienza
fissata per il 9 luglio. Come emerso dagli accertamenti, che
avevano portato all'ordinanza cautelare, firmata dal gip Lorenza
Pasquinelli su richiesta del pm Stagnaro, la prima ad avere
avuto sospetti su quell'insegnante era stata una maestra che,
entrata nell'aula e subito dopo aver aperto la porta, aveva
notato un gesto "inusuale", come l'ha definito, ossia il docente
che allontanava in tutta fretta una bimba da sé. Poi, gli
inquirenti hanno collocato le microcamere nell'aula e si è
arrivati all'arresto. L'imputato nei mesi scorsi era passato dal
carcere ai domiciliari in una comunità terapeutica e di recente
è tornato in carcere, su decisione del gup, per alcune
violazioni.
Mentre una perizia, chiesta dalla difesa e disposta dal gip,
ha stabilito che non ha alcun vizio di mente, l'ormai ex
insegnante era finito indagato anche in un altro filone di
inchiesta nel quale sono state raccolte segnalazioni e
testimonianze di abusi su altri quaranta bambini nelle varie
scuole in cui l'uomo ha insegnato in passato.
La difesa, che aveva recuperato una consulenza medica del
2005, ha sempre sostenuto che il 35enne soffre di una rara
malattia che comporta anche disturbi della sessualità. Il perito
Marco Lagazzi, nominato dal gip, aveva stabilito, però, che
l'uomo era pienamente capace di intendere e volere al momento
dei fatti.
Nel processo oggi i legali hanno chiesto al gup che disponga
prima di tutto un nuovo accertamento psichiatrico o che, in ogni
caso, l'imputato venga assolto o in subordine condannato, ma con
l'attenuante dei fatti di minore gravità.
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