Idrovore al lavoro
anche oggi nella centrale idroelettrica di Suviana (Bologna) per
svuotare l'ottavo e il nono piano sotto il livello
dell'impianto, ancora allagati a causa del crollo e delle
esplosioni del 9 aprile. L'inondazione dell'impianto è stata
causata sia dall'esplosione e dal danneggiamento degli apparati
di raffreddamento della centrale, sia dalla copiosa quantità di
acqua dentro la condotta forzata proveniente dall'attiguo lago
Brasimone, altro bacino idroelettrico gestito da Enel. Tale
tubatura porta l'acqua per attivare le turbine dei gruppi di
produzione nella centrale dove c'è stato l'incidente. Proprio
questi macchinari il 9 aprile erano sotto collaudo. Un primo
gruppo era già stato approvato dai tecnici ed era correttamente
in esercizio. Un secondo gruppo di produzione invece veniva
provato dai tecnici, fra cui le sette vittime.
Ora l'acqua deve essere espulsa con idrovore per permettere
l'ispezione completa della centrale. Quelle dell'impianto sono
fuori uso, così Enel Green Power ha fatto arrivare delle pompe
di grande portata dalle centrali geotermiche della Toscana.
Stamani c'è stata un'ispezione esterna della centrale per
individuare eventuali altri danni o pericoli e per programmare
le successive attività di ripristino.
Per ragioni di sicurezza, a scopo cautelativo, le persone
estranee alle operazioni sono state allontanate dal perimetro
della centrale.
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