"Rispetto all'azione ispettiva voluta
dal ministro della Salute sui percorsi di affermazione di genere
per adolescenti al centro di eccellenza di Careggi, i risultati
che sarebbero emersi sono stati comunicati, prima che alla
Regione, a esponenti politici di destra, che li hanno rimbalzati
sui giornali per farci campagna elettorale. È una vergogna. Come
sono vergognose le parole di Gasparri, parole che confermano
come l'intera operazione sia stata innescata per pura propaganda
elettorale e per attaccare il modello toscano di diritti.
Provano a raccattare voti sulla pelle delle persone, addirittura
di adolescenti che vivono situazioni delicatissime e sulle loro
famiglie, senza nessun rispetto per loro e per il lavoro delle
professioniste e dei professionisti che lavorano a Careggi.
È sempre più evidente la volontà del Governo Meloni e dei
partiti politici che lo sostengono, di continuare la propria
crociata ideologica vergognosa contro la comunità LGBTQIA+, come
ormai avviene da mesi, in particolare con l'attacco ai diritti
delle famiglie arcobaleno e delle persone trans.
È fondamentale che il sistema sanitario nazionale pubblico
garantisca percorsi adeguati a questi giovani, che devono essere
trattati con il massimo rispetto e la massima professionalità,
non certo con la furia dell'ideologia a cui la destra piega
sempre queste questioni, alla ricerca di titoli sui giornali e
di una sistematica riduzione dei diritti.
La Toscana e il suo modello di diritti è nel mirino della
destra.
Voglio ricordare che siamo stati la prima Regione a dotarci di
una legge contro le discriminazioni per orientamento sessuale e
identità di genere, una legge che quest'anno festeggia 20 anni
in un Paese che, invece, non è ancora riuscito ad approvarne una
nazionale. Questa è la destra che gridava di gioia quando in
Parlamento fu affossato il Ddl Zan. La stessa destra che sta
cercando di bloccare la trascrizione all'anagrafe delle figlie e
dei figli delle famiglie omogenitoriali e che oggi attacca il
centro di Careggi.
Non permetteremo tutto questo". Così l'assessore all'Istruzione
e alla Formazione della Regione Toscana, Alessandra Nardini.
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