Soddisfazione da più parti per lo
stop al taglio della Riserva naturale del Borsacchio di Roseto
degli Abruzzi (Teramo), comunicato con una lettera del
governatore dell'Abruzzo, Marco Marsilio. Le Guide del
Borsacchio, che insieme a 300 associazioni hanno lanciato una
raccolta da 30mila firme, parlano di una "prima vittoria per
tutti". Il Wwf si definisce soddisfatto che "sia stato
confermato quanto abbiamo detto fin dall'inizio". Per Luciano
D'Amico, eletto consigliere regionale alle elezioni del 10 marzo
scorso, "aveva ragione chi, come noi, si è sempre opposto al
taglio".
"Con il congelamento del taglio della riserva - afferma il
presidente delle Guide del Borsacchio, Marco Borgatti - la
Regione Abruzzo dimostra, tardivamente, che il territorio va
ascoltato. La popolazione locale non è un social sponsorizzato
con decine di migliaia di euro da un singolo portatore di
interessi privati. Questo successo è un testimone del potere
della collaborazione e della passione nel difendere ciò che
amiamo. L'unica soluzione rapida per la Regione è ripristinare i
confini, adottare il Pan (Piano di Assetto Naturalistico) e
aprire dopo qualche anno anche una revisione, ma prima bisogna
partire per sbloccare finalmente la situazione".
"Siamo soddisfatti che nei fatti sia stato confermato quanto
abbiamo detto fin dall'inizio, vale a dire che la norma adottata
nottetempo era incostituzionale, oltre che ambientalmente
sbagliata - dichiara Filomena Ricci, delegata Wwf Abruzzo - Ora
però ci si dovrà confrontare nella sostanza. La Regione per
adesso ha evitato il giudizio della Corte costituzionale, ma
cosa vuole fare nel concreto? Vuole tornare al perimetro
originario della Riserva? Vuole approvare subito il Piano di
Assetto Naturalistico creando le condizioni affinché la Riserva
sia finalmente gestita attraverso un organo di gestione? Noi
continuiamo a chiedere che la Riserva torni al suo perimetro
originario di 1.100 ettari e riteniamo inaccettabile qualsiasi
proposta al ribasso".
Per Luciano D'Amico "aveva ragione chi, come noi, si è sempre
opposto al taglio. L'ammissione, implicitamente, arriva dallo
stesso presidente Marsilio che, con una mossa in extremis per
evitare l'impugnativa, ha scritto una missiva agli organi
preposti in cui mette nero su bianco quel passo indietro che per
mesi abbiamo chiesto a Regione Abruzzo. Una mossa che arriva
dopo soli 8 giorni dal voto in Abruzzo, e questo la dice lunga
sull'attendibilità delle argomentazioni portate avanti dal
centrodestra".
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