"Brutale e gratuita violenza fisica e
di inflizione di sofferenze corporali personali che non possono
che avere prodotto, per la loro imponenza, gravissimo dolore e
tormento in senso stretto, in un crescendo che ha originato
l'evento morte, anche a voler trascurare il dato del patimento
psicologico". E' quanto scrivono i giudici della Prima Corte
d'Assise di Roma nell'ordinanza con cui hanno respinto le
eccezioni avanzate dai difensori dei quattro 007 accusati del
rapimento, delle torture e dell'omicidio di Giulio Regeni. "Le
modalità - aggiungono - prescelte per il sequestro non possono
che essere ispirate a quelle finalità essenziali della tortura
pubblica di tipo punitivo e/o intimidatorio".
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