E' seguendo le tracce di un
"ritratto di fanciulla" del '600, sparito da un castello 46 anni
fa e ricomparso nelle disponibilità di un antiquario di Milano,
che il sostituto procuratore della Repubblica di Rimini, Davide
Ercolani, ha iscritto una nota antiquaria 50enne di Bologna,
residente a Rimini, nel registro degli indagati per il reato di
ricettazione.
La vicenda ha inizio 46 anni fa, nella notte tra il 29 e il
30 maggio del 1978 quando il quadro fu rubato all'interno del
castello del marchese Innocenzo Patrizi Montoro di Castel
Giuliano in Bracciano (Roma).
All'interno della castello della casata che stando al Siusa
(sistema informativo della soprintendenza archivistica) risale
al 1750, fu rubato tra le altre cose anche il dipinto olio su
tela (53 cm) 'Ritratto di fanciulla' attribuito a Romanelli,
detto il Raffaellino. Sulla provenienza di quel dipinto, l'anno
scorso ha chiesto un accertamento ai carabinieri del nucleo
tutela beni culturali di Ancona e poi di Roma un antiquario di
Milano che aveva appena acquistato a Rimini l'opera.
E' emerso così l'autenticità del "Ritratto di fanciulla" e la
sua provenienza delittuosa. I successivi accertamenti hanno poi
condotto all'identificazione del commerciante d'arte antica che
aveva venduto l'opera all'antiquario di Milano. I carabinieri,
coordinati dalla Procura di Rimini, hanno quindi perquisito il
domicilio dell'antiquaria di Rimini rinvenendo reperti
archeologici e un mezzo busto d'avorio di Beatrice di Sardegna e
un dipinto raffigurante San Pietro rubato a Firenze all'interno
di Palazzo Martelli all'epoca in cui era ancora di proprietà del
Seminario Maggiore di Firenze, poi trasformato in museo statale.
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