In Lombardia risultano censiti
oltre 3.100 immobili confiscati alla criminalità. La metà è già
stata destinata agli enti territoriali e al demanio dello Stato,
i restanti sono ancora in gestione dell'Agenzia nazionale per
l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e
confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) o dei tribunali.
I dati sono stati diffusi dal presidente della Regione
Lombardia, Attilio Fontana, e dall'assessore regionale alla
Sicurezza, Romano La Russa, a Palazzo Pirelli nel corso del
convengo 'La cooperazione come asset per la valorizzazione dei
beni confiscati'.
Nel periodo 2019-2023, come ricordano in una nota dalla
Regione, la Lombardia ha finanziato 112 progetti di enti locali
e concessionari, per un importo complessivo di circa 6,72
milioni di euro.
"In questi anni - ha aggiunto Fontana - abbiamo avviato un
sistema informativo per la mappatura e condivisione di dati sui
beni, il monitoraggio del loro stato e utilizzo, la condivisione
di buone pratiche regionali. Abbiamo anche sottoscritto un
accordo con l'agenzia per i beni confiscati, il ministero degli
Interni e Anci".
La Lombardia "può contare su energie positive da parte delle
comunità locali che sostengono il riuso dei beni confiscati, un
riscatto di legalità da parte del territorio" e tra questi, ha
concluso Fontana, "ricordo, ad esempio, il progetto del
Politecnico che utilizza i cantieri per coinvolgere i soggetti
fragili".
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