L'8 marzo scorso la direzione
Organizzazione e risorse umane del Comune di Milano ha diramato
una circolare contenente le linee guida per l'attivazione e la
gestione dell'identità alias a favore dei dipendenti che ne
fanno richiesta. Lo ha reso noto Monica Romano, del Pd, prima
consigliera comunale transgender eletta a Milano, che si è
battuta su questo tema, anche con una mozione approvata a maggio
2022 dal Consiglio comunale. Questo provvedimento, ha
commentato, "favorirà la piena inclusione lavorativa di tutti
coloro che intendono modificare nome e identità nell'espressione
della propria autodeterminazione di genere, così come previsto
dal contratto collettivo nazionale di riferimento".
Le linee guida ora pubblicate sono attuazione della
deliberazione di giunta con cui l'amministrazione aveva
approvato le carriere alias per i dipendenti del Comune di
Milano lo scorso dicembre. "Ora la carriera alias sarà
accessibile a tutto il personale dell'Ente, che conta circa 13
mila persone", ha proseguito.
"Sarà possibile vedere riconosciuto il genere a cui si sente
di appartenere e il nome scelto sull'email aziendale, sul badge,
sulle targhe degli uffici e su tutti i documenti interni
compilando una semplice richiesta - ha spiegato Romano -. Il
tutto senza alcuna diagnosi o costose perizie mediche,
coerentemente con gli orientamenti dell'Oms che nel 2018 ha
stabilito che la condizione transgender non è una malattia,
esattamente come accadde con l'omosessualità, che fu derubricata
nel 1990 dall'elenco delle malattie mentali",
"Questa - ha concluso - è una grande vittoria per la libertà
di essere e per tutte quelle persone transgender che nel mondo
del lavoro ancora oggi subiscono pesanti discriminazioni".
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