Le salme dei 23 soldati caduti
durante la Grande Guerra e rinvenute nei giorni nei territori
dell'Adamello, del Tonale e dell'Ortigara sono state tumulate al
Sacrario militare di Castel Dante, a Rovereto. Alla cerimonia -
si apprende - erano presenti, assieme agli esponenti delle
istituzioni locali, anche i rappresentanti di diversi Comuni del
Trentino e del Veneto, di numerose associazioni
combattentistiche e d'arma e di un picchetto del secondo
reggimento del genio guastatori alpini dell'Esercito, dai
Carabinieri e dalla Guardia di finanza.
"Questo momento molto toccante ci mette di fronte a 23 salme,
a 23 ragazzi rimasti lontani dalla memoria collettiva per 116
anni, che sul campo di battaglia hanno visto infrangersi le loro
vite, i loro sogni, i loro progetti e speranze per combattere
una guerra che non avevano voluto e nella quale non si
riconoscevano. Un dramma che hanno vissuto anche i loro parenti,
i quali hanno atteso invano il ritorno a casa dei militari e non
hanno nemmeno avuto il conforto di vedersi restituire il corpo
esanime del proprio caro per un ultimo saluto. Anche alla luce
di quanto accade in territori vicino a noi, dobbiamo riflettere
e prendere consapevolezza che la guerra riporta in vita tragici
errori già commessi in passato e non ha alcuna conseguenza
positiva per nessuno", ha affermato l'assessore provinciale alla
promozione della conoscenza dell'autonomia, Simone Marchiori
In onore dei caduti, 16 militari austroungarici e sette
italiani, sono state poste due corone, rispettivamente con i
colori della bandiera italiana e di quella austriaca. La
liturgia funebre è stata presieduta dall'arcivescovo di Trento,
Lauro Tisi, assieme ai cappellani militari.
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