/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Ex vigilessa uccisa: i giudici, 'omicidio non per odio o soldi'

Ex vigilessa uccisa: i giudici, 'omicidio non per odio o soldi'

'Ma per gratificare l'ego del gruppo' , 3 condanne all'ergastolo

BRESCIA, 06 marzo 2024, 11:00

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Non hanno ucciso per soldi e neppure per odio verso la vittima. Secondo i giudici, l'omicidio è stato commesso per "gratificare l'ego del gruppo e celebrare adeguatamente la loro coesione". È quanto scrive la corte d'Assise di Brescia nelle 98 pagine di motivazioni della sentenza di condanna in primo grado all'ergastolo per le sorelle Paola e Silvia Zani e Mirto Milani, il 'trio criminale' che secondi i giudici ha ucciso Laura Ziliani, ex vigilessa di Temù e madre delle due imputate.
    "I tre - scrive la corte - hanno agito di concerto tra loro concorrendo a comporre, ciascuno per la propria parte il mosaico del progetto criminoso". Secondo il presidente della Corte d'assise di Brescia Roberto Spanó sono inesistenti sia il movente economico sia quello dell'odio da parte del trio nei confronti della vittima. Nelle motivazioni si legge che "l'unica persona che ha mostrato un reale interesse per certi versi spasmodico per il patrimonio della defunta Laura Ziliani è stata la madre di Mirto Milani. Il ruolo debordante da convitato di pietra assunto dalla donna può avvalorare il sospetto che il figlio l'abbia messa sin da subito a conoscenza dell'omicidio, come parrebbe comprovato nei messaggi inviati dall'imputato dal carcere allo scopo di depistare le indagini, nonché delle cautele adottate dai due per impedire la captazione delle loro conversazioni".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza