Il fenomeno del nonnismo "ha cessato ormai da tempo, fortunatamente, di interessare le nostre forze armate". È quanto si legge nella relazione del pg militare Marco De Paolis in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. "Anche quest'anno non si segnalano dati significativi in alcuna delle Procure Militari. Questo fenomeno, assai diffuso negli anni Ottanta e Novanta nelle caserme italiane, ha cessato ormai di interessare le forze armate", aggiunge De Paolis.
"Il numero di appartenenti alle Forze Armate iscritti nel registro delle notizie di reato è leggermente aumentato. Nel 2022 sono stati 1749 e nel 2023 si è passati a 1830 militari iscritti. Rispetto al quinquennio, tuttavia, si registra però un significativo aumento: dalle 1563 unità del 2018, alle 1830 nel 2023, con una percentuale in aumento pari al 17% rispetto, appunto al 2018". E' quanto afferma il procuratore generale militare. "Circa il personale femminile risultano soltanto 66 iscrizioni per militari donne quali persone sottoposte ad indagini nel corso dell'anno, mentre 67 sono risultate aver assunto la qualità di persone offese", aggiunge il pg. "Analizzando gli esiti dello svolgimento delle attività di indagine e istruzione dei procedimenti complessivamente trattati nell'anno dalle tre procure di primo grado" evidenzia il pg militare come la "percentuale di procedimenti definiti con richiesta di archiviazione: circa il 45% del totale - spiega -. Percentuale di procedimenti definiti con richiesta di rinvio a giudizio: circa 12,5% del totale; percentuale di procedimenti definiti con altro tipo di provvedimento: circa 6% del totale".
orte d'Appello militare, nel 2023 definiti 100 procedimenti
Nel corso del 2023 sono diminuiti i procedimenti "definiti" dalla Corte Militare di Appello. E' quanto emerge dalla relazione del presidente Giuseppe Mazzi illustrata nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario. Negli ultimi dodici mesi sono stati 100 rispetto ai 133 del 2022 e 150 del 2021. Aumentano leggermente, invece, i procedimenti sopravvenuti: 128 nel 2023, 114 nel 2022 e 140 nel 2021. I procedimenti pendenti a fine anno sono risultati 51, contro i 23 del 2022 e i 42 del 2021.
Per quanto riguarda i tempi di definizione dei procedimenti si è registrato un aumento: 123 giorni nell'ultimo anno, rispetto a 114 nel 2022 e 182 giorni nel 2021.
"Presso i tre Tribunali militari, di Roma, Verona e Napoli, risultano sopravvenuti 217 procedimenti (nello specifico, 95 a Roma, 55 a Verona e 67 a Napoli) e ne sono stati definiti 185, con una pendenza totale, al termine dell'anno, di 206 procedimenti - si legge nella relazione -. I giudici per le indagini preliminari hanno registrato la sopravvenienza di 1.553 procedimenti (in linea sostanzialmente con l'anno precedente, quando il dato si attestava a 1549 sopravvenuti; ne hanno esauriti 1663, con una pendenza finale di 203 procedimenti".
Appello Militare, da Biot danno a sistema difesa Nato
Gli atti coperti da segreto della Nato copiati dell'ufficiale di Marina, Walter Biot "non potevano non riguardare profili di sicurezza anche dello Stato italiano, in quanto paese membro dell'Alleanza Atlantica, atteso che l'Italia ha assunto l'impegno, l'onere di fornire una parte delle capacità dei vari elementi organizzativi che la Nato pone in essere per la difesa del territorio dell'Alleanza". È quanto emerge dalla relazione del presidente della corte d'appello militare Giuseppe Mazzi nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario.Biot, accusato di spionaggio, è stato condannato in secondo grado a 29 anni e due mesi di reclusione.
"La minaccia agli interessi nazionali riguardava la Regione sud dell'Alleanza Atlantica ed i dossier sottratti da Biot avevano un contenuto molto concreto e davano delle linee di tendenza molto chiare - si legge -, individuando delle debolezze, soprattutto per quanto riguarda la componente marittima, ed alcune criticità individuate nei documenti" fotografati da Biot "sono emerse anche in occasione della crisi Russia - Ucraina, quando la Nato si è vista costretta a porre rimedio e a sviluppare dei sistemi eccezionali, al di fuori della normale routine". Per Mazzi "la vicenda desta sconcerto- anche per la tradizionale dedizione, che caratterizza in modo peculiare gli ufficiali della Marina Militare, ai valori di fedeltà ed onore - ma in questa sede vorrei menzionarla solo per sottolineare come, per i militari, il dovere di fedeltà alla Repubblica ed alla Costituzione sia il dovere fondamentale cui deve accompagnarsi l'obbligo di svolgere i propri compiti con disciplina ed onore".
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