"Abbiamo fatto un tentativo per
provare a capire se nei Paesi dell'Est Europa ci fosse la
volontà di provare ad accogliere alcuni esemplari di orso del
Trentino". Lo ha detto il presidente della Provincia di Trento
Maurizio Fugatti in occasione della conferenza stampa post
Giunta provinciale. Il governatore trentino ha specificato che
la risposta da parte di tutti i Paesi interpellati è stata
negativa. Dopo i colloqui con i ministri dell'ambiente e degli
esteri, Gilberto Pichetto Fratin e Antonio Tajani, ha detto
Fugatti, "è stata individuata la figura di un ambasciatore
italiano a cui è stato conferito l'incarico di andare a
contattare ogni Paese dell'Est Europa per vedere se c'era la
disponibilità di accogliere gli orsi in sovrannumero in
Trentino". L'iniziativa - ha chiarito Fugatti - è stata portata
avanti tra l'estate e l'inverno 2023. Il 3 luglio c'è stato un
incontro a Bucarest, il 12 luglio a Zagabria, il 18 luglio a
Praga, il 19 luglio a Budapest, il 13 settembre a Bratislava e
l'11 ottobre a Lubiana. In tutti questi Paesi, ha detto Fugatti
leggendo il documento conclusivo, di cui la Provincia - ha detto
- è in possesso da qualche settimana, "è una pratica alquanto
generalizzata l'individuazione di un tetto del numero di orsi
ritenuto sostenibile" per il rapporto tra popolazione ursina e
uomini. Quando questo numero viene superato, "è ammessa
l'eliminazione della quota in eccedenza di questo Paese
attraverso un'apertura alla caccia, strettamente regolata e
monitorata con i portatori di interesse", oltre ad altre misure
di abbattimento.
Una notizia che, secondo il presidente della Provincia di
Trento, "ci porta con i piedi per terra nello spiegare a chi
spesso si rivolge a noi dicendo che non scegliamo alternative
rispetto all'abbattimento che queste alternative sostanzialmente
non ci sono. Oggi il tema dello spostamento degli animali non
rimane più nel dibattito, perché non ci sono Paesi dell'Est
Europa disposti ad accoglierli".
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