"Non solo possiamo ma dobbiamo
favorire la conciliazione vita e lavoro. Dobbiamo colmare il gap
e le differenze che ci sono ancora. Proprio oggi un'altra
indagine Censis lo riconferma. Per le donne lavorare e avere
figli è difficile: una donna su 5 si dimette dopo il primo
figlio e il tasso di donne che lavorano con figli è miseramente
più basso di quello degli uomini che lavorarano, c'è una
differenza di più del 20%. E' ancora più stupefacente il fatto
che addirittura per una donna è problematico essere sposata,
cioè c'è una differenza anche qui tra le percentuali tra uomini
e donne. Vivere in coppia ed essere sposata è un gap per la vita
lavorativa. Non c'è neanche bisogno di avere figli, basta il
matrimonio". Lo ha detto la ministra alla Famiglia, alla
Natalità e alle Pari Opportunità Eugenia Roccella nel suo
intervanto al convegno "Indipendenza economica delle donne per
l'inclusione e contro la violenza di genere", organizzato dal
presidente della Commissione Lavoro della Camera Walter
Rizzetto, in corso all'Auletta di Gruppi parlamentari
"Questo perchè naturalmente il lavoro - ha spiegato Roccella
- è ancora molto disegnato su un vecchio modello di famiglia
cioè di un uomo che a casa ha una moglie che si occupa della
vita domestica, della cura dei figli, del lavoro di cura dei
fragili. Invece le cose sono cambiate, devono cambiare e devono
adeguarsi. Prima di tutto deve adeguarsi il mondo economico,
devono adeguarsi le imprese. E su questo siamo intervenuti".
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