Comincia domani a Milano il
processo d'appello a carico di Davide Fontana, il bancario
condannato a 30 anni in primo grado per l'omicidio dell'ex
fidanzata 26enne Carol Maltesi, avvenuto l'11 gennaio del 2022 a
Rescaldina, nel Milanese.
Impugnando la sentenza emessa dalla Corte di Assise di Busto
Arsizio (Varese), la Procura ha chiesto che l'imputato 45enne
sia condannato all'ergastolo col riconoscimento delle tre
aggravanti che erano state escluse in primo grado, cioè la
premeditazione, la crudeltà e i motivi futili e abietti.
I difensori Stefano Paloschi e Giulia Ruggeri puntano,
invece, sulla richiesta del rito abbreviato che prevede lo
sconto di un terzo sulla pena, rigettata in udienza preliminare
per via delle aggravanti che venivano contestate a Fontana e che
avrebbero potuto portarlo all'ergastolo. La difesa, inoltre,
insisterà sulle attenuanti generiche, già concesse dalla Corte
d'Assise di Busto Arsizio e che hanno influito sulla pena di 30
anni.
Per Fontana, nel frattempo, "si sta avviando la fase della
fattibilità concreta", come fa sapere l'avvocato Paloschi, del
percorso di giustizia riparativa, dopo che i giudici avevano
dato il via libera all'invio della richiesta di ammissione ad
uno dei centri previsti dalla legge. Senza comportare alcun
premio o sconto per il condannato, "se fattibile, il percorso
durerà anni", spiega la difesa.
Fontana uccise Maltesi, con la quale aveva avuto una
relazione da lei interrotta, l'11 gennaio 2022 nella sua
abitazione di Rescaldina colpendola prima con un martello, poi
sgozzandola e infine sezionò il corpo che tenne in un
congelatore, comprato dopo l'omicidio, per quasi due mesi prima
di liberarsene in una discarica nella zona di Paline di Borno,
in provincia di Brescia. Fontana era stato fermato dopo oltre
due mesi.
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