"É prematuro" poter dire qualcosa
sulla "dinamica del crollo" che si è verificato nel cantiere del
supermercato Esselunga in via Mariti a Firenze e nel quale sono
morti cinque operai. Ma dopo un primo sopralluogo effettuato
dagli investigatori e dagli inquirenti, "il dato molto empirico
che ci siamo fatti è che vi fossero diverse criticità". É quanto
ha detto il procuratore di Firenze Filippo Spiezia nell'incontro
con i giornalisti, senza però spiegare quali siano state queste
criticità riscontrate e confermando che nel cantiere lavoravano
anche stranieri risultati "irregolari circa la loro posizione su
territorio".
Gli accertamenti su questo fronte, ha sottolineato il
procuratore, "si sono limitati ad un dato di corrispondenza tra
la posizione di queste persone e il rispetto delle norme
sull'ingresso nel territorio nazionale". Quanto
all'identificazione degli operai estratti dalle macerie, Spiezia
ha affermato che "il problema è di abbinare i nomi ai corpi"
poiché le vittime "sono state travolte da strutture imponenti
per peso e cemento". É dunque iniziata una "complessa attività
di identificazione su ciò che resta di questi poveri operai, con
l'ausilio di esperti, che richiede competenze specifiche, anche
di tipo genetico".
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