Si può "certamente parlare di un
uso continuo e ripetuto di operazioni poco trasparenti e
talvolta senza un'apparente ragione economica" e va verificato
"come sono state gestite fiscalmente le suddette operazioni che
generano disallineamenti tra gli effetti civilistici e gli
effetti fiscali". Lo scrive il Codacons in un esposto presentato
tre giorni fa alla Guardia di Finanza di Milano e Roma "su
possibili situazioni di interesse poste in essere nell'ambito
del gruppo societario facente capo" a Fedez, noto rapper e
marito di Chiara Ferragni.
Negli allegati alla denuncia dell'associazione dei
consumatori si fa riferimento anche ad una relazione di
consulenza di Gian Gaetano Bellavia, commercialista e noto
esperto di diritto penale dell'economia, in cui viene descritta
"una trama societaria in cui si presentano e si ripetono tutti
gli indici di pericolosità fiscale".
Non si vuole, sostiene il Codacons, "affermare che il 'gruppo
Fedez' evade il fisco anche perché questa associazione non
dispone di mezzi e potestà necessarie per verificarlo o
affermarlo". Tuttavia, "in termini probabilistici, l'analisi dei
fatti storici e delle esperienze porta a dire che questo tipo di
azioni e comportamenti il più delle volte porta o è diretto
anche a evadere il fisco". Nell'esposto di nove pagine
l'associazione dà una "ricostruzione" del gruppo societario e
degli "asset".
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