(di Mimmo Trovato)
E' stato 'riconvalidato' il fermo
di uno degli indagati della violenza sessuale di gruppo a una
13enne avvenuta il 30 gennaio scorso nella Villa Bellini di
Catania, per cui sono indagati sette egiziani, sei detenuti e
uno agli arresti domiciliari. Il provvedimento è del gip
distrettuale che ha confermato quello emesso dal giudice per le
indagini preliminari per i minorenni nell'ambito degli atti
urgenti disposti da quella Procura, diretta da Carla Santocono,
perché l'indagato, accusato di essere uno dei due violentatori,
non risultava essere maggiorenne, come invece è poi emerso.
Anche per lui il gip ha emesso un'ordinanza di custodia
cautelare in carcere.
Intanto si è tenuta oggi davanti al Tribunale del riesame
l'udienza per la richiesta di annullamento del provvedimento
cautelare presentata dai legali di tre dei cinque indagati
maggiorenni, due attualmente detenuti e uno ai domiciliari. I
tre avrebbe sostenuto di non avere preso parte all'aggressione,
neppure a quella al fidanzato 17enne della vittima che è stato
picchiato e minacciato, e contestano l'accusa spiegando di
essere intervenuti, dopo essere stati richiamati dalle urla
della 13enne. Uno di loro, rendendo spontanee dichiarazioni, ha
detto di avere cercato di aiutare la vittima, senza esserci però
riuscito.
La Procura, con in aula la Pm Anna Trinchillo, che con il
procuratore aggiunto Sebastiano Ardita ha coordinato le indagini
dei Carabinieri del comando provinciale di Catania, ha ribadito
la richiesta di convalidare integralmente il provvedimento
emesso dal gip Carlo Umberto Cannella.
Il legale di uno dei due indagati ancora non maggiorenni ha
presentato ieri al Tribunale per il riesame per i minorenni un
ricorso contro l'ordinanza del gip emessa nei confronti del suo
assistito. L'udienza deve essere ancora fissata.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA