Scoperti dalla guardia di finanza
di Arezzo ben 139 lavoratori "in nero" o irregolari impiegati da
imprese dell'oreficeria e gioielleria (due) e del settore
edilizio (sei). Le verifiche hanno fatto contestare sanzioni per
oltre 80.000 euro, attivata la sospensione dell'attività di
impresa, scoperte imposte evase per un totale di oltre 3,3
milioni di euro e indennità di disoccupazione indebitamente
percepite per altri 60.000 euro.
Il primo controllo è partito nel capoluogo a una ditta di
oreficeria, quando una pattuglia del 117 ha notato numerose
biciclette davanti a un capannone in pieno giorno festivo e di
pomeriggio. I finanzieri dentro hanno trovato operai bengalesi,
indiani e pachistani a lavorare alla saldatura sui preziosi. Coi
rinforzi sono partite
le verifiche. C'erano 39 lavoratori extracomunitari presenti, 24
completamente in 'nero', mentre i restanti 15 'irregolari' dato
che il titolare pur avendoli formalmente assunti non li ha
registrati nel Libro Unico del Lavoro. Il titolare, bengalese, è
stato denunciato per violazione delle norme che regolano
l'occupazione di extracomunitari poiché aveva impiegato anche un
minorenne senza documenti di soggiorno, sei operai che avevano
aperto l'iter per la protezione internazionale quindi non sono
impiegabili, altri otto in Italia col 'decreto flussi' ma senza
'permesso di soggiorno per lavoro subordinato'. Analogo
controllo in un'altra ditta aretina di oreficeria di un
pakistano che teneva quattro connazionali in nero di cui tre
avevano chiesto la protezione internazionale.
Infine, la compagnia di San Giovanni Valdarno ha ispezionato
sei ditte edili della provincia trovando ben 85 lavoratori in
nero, in prevalenza italiani. Otto di loro formalmente
disoccupati percepivano indebitamente l'indennità mensile di
disoccupazione (Naspi) per importi in totale pari a 60.000 euro.
Una delle imprese era esterovestita, cioè con sede fittizia in
un paese Ue con tassazione inferiore rispetto a quella italiana
ma di fatto amministrata nel territorio nazionale. Nelle
verifiche alle ditte edili sanzioni per oltre 300.000 euro,
trovate imposte evase per circa 3.300.000 euro, denunciati due
amministratori per reati fiscali.
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