A inizio novembre ha conquistato
il quarto posto alla 100 chilometri del Sahara, gara di
endurance a tappe, competizione organizzata da Zitoway che ha
raccolto iscritti da Italia, Francia, Argentina, Svizzera,
Belgio, Russia e Ucraina. Per il runner abruzzese, Fabrizio
Dell'Isola ora la sfida è in Africa australe, in Namibia.
Si corre nel deserto del Namib, uno dei più antichi e
affascinanti al mondo, esiste da 80 milioni di anni: anche qui
100 chilometri (104 per essere precisi) da completare con
partenza martedì 27 febbraio.
Il nome 'Namib' deriva dalla lingua del popolo Nama, che
abita la regione, e significa 'luogo vasto'. Le dune di sabbia,
alte anche centinaia di metri, creano un paesaggio surreale e
mozzafiato. Alcune di esse sono caratterizzate da colori
intensi, dal rosa all'arancione. Nonostante le condizioni
difficili, il Namib ospita una flora e una fauna uniche,
costituite principalmente da specie endemiche altamente
adattate.
La gara si svolge in sicurezza, lontano dalle tensioni
politiche di altre aree dell'Africa. I corridori possono
concentrarsi sulla loro prestazione senza preoccupazioni
esterne. Certo, c'è sempre da fare i conti con le incognite del
vento, del caldo, ma anche vesciche, disidratazione, febbre e
distorsioni articolari.
Dell'Isola (team Recrowd) si è preparato in maniera specifica
per questo tipo di ambiente anche in virtù dell'esperienza in
Tunisia. "Ho lavorato in palestra e in strada, correndo su
lunghe distanze - spiega - cercando anche il giusto supporto
nutrizionale e fisioterapico. Ma questa è una prova che voglio
soprattutto condividere con la mia gente. Vivo a Barisciano
(L'Aquila) da anni e sento da parte loro, come anche da parte di
molti appassionati da tutto l'Abruzzo, affetto e calore che
porterò con me in Namibia".
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