"La credibilità la si conquista
anche evitando elementari violazioni di regole del doveroso
rispetto dell'individuo. Nel nostro Tribunale non devono
accadere situazioni come quelle che hanno riguardato la persona
Ilaria Salis o che possono riguardare una donna vittima di
violenza, non creduta perché con una vita ritenuta non lineare".
Lo ha affermato il neopresidente del Tribunale di Milano Fabio
Roia alla cerimonia di insediamento al vertice dell'Ufficio
giudiziario milanese nell'Aula Magna del Palazzo di Giustizia.
Nel suo discorso per la presa di possesso delle funzioni, in
un'aula gremita e alla presenza dei vertici degli uffici
giudiziari, delle forze dell'ordine e del presidente della
Lombardia Attilio Fontana, Roia, dunque, ha voluto anche fare un
riferimento a Salis, la maestra antifascista in carcere da un
anno a Budapest, detenuta per mesi in condizioni "disumane",
come è stato denunciato anche dalla famiglia e dai legali, e
portata in aula nell'ultima udienza anche con un guinzaglio.
"Noi oggi - ha spiegato Roia ai cronisti prima del suo
insediamento - abbiamo un'alta percentuale di scopertura sia tra
personale amministrativo che tra i giudici, ma questo non deve
essere comunque una scusante, dobbiamo lavorare per assicurare
una giustizia con al centro la persona, efficiente perché quando
viene violato un diritto il nostro dovere è intervenire sempre".
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