Prima annuncia via social un mini-rimpasto. Quindi fa il turista con la sorella Karina, in veste di segretaria generale della Presidenza, visitando il Colosseo, e poi il Mosé di Michelangelo, nella Basilica di San Pietro in Vincoli. E' passata così la prima giornata della visita a Roma del neo presidente argentino, l'ultraliberista
Javier Milei, missione che culminerà con l'incontro con il connazionale papa Francesco.
Ieri, dopo il suo arrivo da Gerusalemme, secondo un primo programma ufficioso, Milei avrebbe dovuto prendere possesso delle stanze all'interno dell'ambasciata argentina a Roma, a due passi da Santa Maria Maggiore. In serata però il cambio: pare che le stanze a lui riservate non siano state di suo gradimento, per cui ha scelto di alloggiare in un lussuoso albergo di Via Veneto. C'è chi ipotizza che non abbia voluto occupare gli stessi appartamenti che ospitarono Evita Peron, forse un sacrilegio
per lui che ha fatto della lotta al peronismo la sua bandiera politica.
Dopo gli appuntamenti turistici, domani la missione entra nel vivo: Milei, insieme alla sua folta delegazione governativa, è atteso alle 8.30 nella Basilica di San Pietro, dove ci sarà il tanto atteso saluto al Papa prima della messa di canonizzazione della prima santa argentina María Antonia de Paz y Figueroa, detta 'Mama Antula'.
Lunedì mattina, alle 9.00, Milei e il suo seguito saranno nuovamente in Vaticano, al Palazzo apostolico, per l'udienza privata di papa Francesco al presidente e per i colloqui in Segreteria di Stato. Da questo colloquio Milei spera di strappare l'impegno del pontefice a tornare in visita in Argentina, il suo Paese natale, dove però non ha rimesso piede dalla sua elezione. Quindi, alle 13.30 il capo incontrerà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e per finire, alle 15.00, la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni.
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