È tornato libero nei giorni scorsi
su cauzione il broker Gianluigi Torzi, fermato il 10 gennaio
scorso a Dubai su mandato di cattura internazionale per
l'inchiesta milanese che ipotizza un aggiotaggio su azioni
Aedes, società di investimento immobiliare quotata in Borsa,
reato che sarebbe stato commesso tra il 2017 e il 2019.
Torzi, noto alle cronache anche per essere stato condannato
in primo grado a 6 anni per la vicenda della gestione dei fondi
della segreteria di Stato del Vaticano e della compravendita di
una palazzo di Sloane Avenue a Londra, ora è in attesa a Dubai
del procedimento davanti all'autorità giudiziaria degli Emirati
Arabi, che dovrà decidere sull'estradizione. Si prevedono tempi
lunghi.
Il caso per cui è stato fermato a Dubai è ancora in fase di
udienza preliminare a Milano. Torzi, difeso dall'avvocato Mario
Zanchetti e che era latitante da circa un anno, dopo che la
Cassazione aveva detto sì all'arresto chiesto dal pm Stefano
Civardi (era stato negato dal gip Tiziana Gueli), era stato
fermato negli Emirati Arabi sulla base del provvedimento
cautelare della magistratura milanese.
E' imputato anche nell'udienza preliminare, davanti al gup di
Milano Lorenza Pasquinelli, per il caso di una presunta truffa
ai danni della storica società di mutuo soccorso Cesare Pozzo.
Ed è indagato per un presunto raggiro da un miliardo di euro su
operazioni di cartolarizzazione di crediti sanitari.
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