La pm della Procura di
Reggio Emilia Maria Rita Pantani ha chiesto il rinvio a giudizio
per dieci agenti di polizia penitenziaria accusati, a vario
titolo, di tortura, lesioni e falso. L'udienza preliminare è
stata fissata per il 14 marzo davanti alla Gup Silvia Guareschi.
L'indagine conclusa si riferisce a quanto avvenuto il 3 aprile
2023 e in otto sono accusati di tortura e lesioni per aver
incappucciato con una federa stretta al collo, sgambettato,
denudato e picchiato con calci e pugni, anche quando era in
terra, e calpestato un detenuto tunisino. Nella seconda fase del
pestaggio il detenuto fu portato in cella, nuovamente picchiato
e lasciato completamente nudo dalla cintola in giù per oltre
un'ora, malgrado nel frattempo si fosse ferito e sanguinasse.
A luglio scattarono anche dieci misure interdittive disposte
dal Gip Luca Ramponi che definì il comportamento dei poliziotti,
nell'ordinanza, "brutale, feroce e assolutamente
sproporzionato". Otto di loro sono attualmente sottoposti a
misura cautelare. Gli imputati sono difesi dagli avvocati
Federico De Belvis, Alessandro Conti, Nicola Tria, Luigi
Marinelli, Sinuhe Cucuraci e Carlo De Stavola, la vittima
dall'avvocato Luca Sebastiani.
Tre, due viceispettori e un assistente capo, rispondono di
falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale per aver
attestato circostanze false nelle relazioni di servizio, al fine
di ottenere l'impunità. Il comportamento è stato ricostruito
anche grazie alle immagini delle telecamere interne al carcere.
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