Parte a Modena in Corte di assise
il processo sull'omicidio di Alice Neri, 32enne morta
carbonizzata nella sua Ford Fiesta la notte del 18 novembre a
Concordia sulla Secchia. L'imputato è
il 30enne tunisino Mohamed Gaaloul, arrestato a dicembre 2022 in
Francia. Gaaloul risponde di omicidio volontario e distruzione
di cadavere, per cui venne chiesto il mandato di arresto
europeo, mentre si attende ancora la decisione della Francia
sull'estensione della consegna per violenza sessuale nei
confronti della 32enne, di tentata estorsione ad un'altra donna
e di cessione continuata di stupefacenti.
Secondo le indagini dei carabinieri del nucleo
investigativo, coordinati dal pm Claudia Natalini, il tunisino
avrebbe ucciso Alice Neri a coltellate, distruggendo il
cadavere, mettendolo nel vano bagagli dell'auto della donna e
dandovi fuoco. La vittima quella sera aveva passato la serata
con un collega di lavoro in un bar, dove poi avrebbe incontrato
Gaaloul.
Il processo, dove non sono consentite foto e riprese, è
iniziato tra le polemiche per gli spazi angusti dell'aula
inizialmente scelta per il dibattimento. La prima pronuncia
della presidente della Corte Ester Russo è stata l'ammissione
delle parti civili: sono state accolte quelle della madre e del
fratello, presenti (avvocato Cosimo Zaccaria), del marito
(avvocato Antonio Ingroia), della figlia, dell'Udi (Unione donne
italiane), Casa delle donne. Non è stata ammessa la costituzione
della associazione La Caramella Buona perché da statuto la lotta
principale portata avanti è contro la pedofilia. L'avvocato
dell'imputato, Roberto Ghini, si era opposto alla costituzione
delle associazioni contro la violenza sulle donne, sostenendo
che la contestazione nell'imputazione non era riferita ad un
femminicidio. Ma la Procura ha ricordato che si sta attendendo
dalla Francia la risposta sull'estensione dei reati.
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