"Genova e la Liguria hanno sempre
chiesto di poter valutare nel piano industriale dell'ex Ilva
anche gli investimenti necessari per svincolare una parte delle
aree, così da garantire sia la produzione di acciaio di
eccellenza sia l'opportunità di insediare altre attività legate
alla cantieristica e alla logistica". Così il presidente della
Regione Liguria Giovanni Toti in audizione alla commissione
Industria del Senato sul decreto ex Ilva interviene sul futuro
delle aree di Genova Cornigliano.
"Lo hanno sottolineato anche i sindacati di categoria, nella
consapevolezza che quelle aree, unite a clausole sociali
potrebbero generare livelli di occupazione anche maggiori
rispetto alla filiera dell'acciaio. - sostiene Toti - L'acciaio
è una priorità nazionale, non solo della Liguria. Per quanto
riguarda lo stabilimento di Genova, oggi conta meno di mille
addetti e insiste su 1 milione e 200mila metri quadrati di aree
per una produzione che è assai inferiore rispetto agli anni
Settanta-Ottanta, quando occupava circa 8mila persone. Per
questo è importante che il prossimo piano industriale contenga
una precisa configurazione del sito e delle aree necessarie alla
produzione oltre che dei livelli occupazionali, così da
garantire da un lato un contributo importante alla filiera
dell'acciaio senza rinunciare, dall'altro, a ulteriori attività
imprenditoriali non solo compatibili ma anche complementari".
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