Resta in carcere per violenza
sessuale e rapina l'uomo di 44 anni che nella notte tra sabato e
domenica scorsi in via Pompeo Leoni, a Milano, ha aggredito e
buttato tra i cespugli una studentessa tedesca di 21 anni, in
Italia per l'Erasmus, per poi molestarla pesantemente e
rapinarla del cellulare. La giovane aveva trascorso la serata
con alcune amiche ai Magazzini Generali, locale della movida
milanese in zona Ripamonti.
A convalidare l'arresto e disporre il carcere del 44enne,
originario del Marocco, è stato il gip Alberto Carboni, che ha
accolto la richiesta del pm Francesca Crupi.
L'indagato, interrogato stamane, ha respinto ogni addebito.
Ha spiegato che essendo lui da poco uscito dal carcere, dove ha
scontato una serie di condanne per rapina, detenzione di
stupefacenti, resistenza, tra le altre, pure violenza sessuale,
non avrebbe mai potuto fare una cosa simile. Versione ritenuta
poco credibile dal giudice. Da un lato, l'uomo è stato
riconosciuto da due ragazzi che hanno visto la scena
dell'aggressione e dalle amiche della vittima che l'altra notte,
dopo aver ricevuto un messaggio di allarme, sono riuscite
tramite l'applicazione "Find my I-phone" a raggiungere e aiutare
la 21enne, la quale era uscita poco prima dal locale senza di
loro. Dall'altro , quando l'uomo è stato bloccato sull'autobus
in viale Tibaldi, aveva con sé il cellulare rubato alla ragazza
che, secondo la ricostruzione, aveva scaraventato a terra e,
oltre tutto, aveva anche cominciato a spogliare. Fatto questo
che, come si legge nel provvedimento del giudice, "non è giunto
a conseguenze più gravi solo grazie al tempestivo intervento
delle amiche".
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