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Ci sono impronte di tre persone sulla pistola di Pozzolo

Ci sono impronte di tre persone sulla pistola di Pozzolo

La relazione finale del Ris sull'arma in Procura a Biella

BIELLA, 02 febbraio 2024, 19:09

di Claudia Tomatis

ANSACheck

Emanuele Pozzolo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Emanuele Pozzolo -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Emanuele Pozzolo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono state tre le persone che hanno messo le mani sulla pistola che a una festa di Capodanno nel Biellese aveva ferito a una gamba uno dei presenti. La relazione del Ris di Parma complica il caso che vede coinvolto in prima persona Emanuele Pozzolo, il deputato di Fdi proprietario della pistola sospeso dal gruppo alla Camera proprio in seguito alla vicenda.

L'accertamento dei Carabinieri sulla minipistola che il parlamentare aveva con sé quella sera, infatti, dice chiaramente che dei tre profili di Dna nessuno emerge rispetto agli altri, come a dire che l'esame non è determinante per dire chi abbia sparato. O meglio, chi avesse in mano la piccolissima arma tascabile al momento in cui è partito accidentalmente un colpo.

La festa si era tenuta a Rosazza, nel Biellese, ed era stata la sindaca Francesca Delmastro a prenotare per tutti la sede della proloco, da utilizzare con parenti e amici, tra cui il fratello Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia. Pozzolo non era tra gli invitati, ma era passato a salutare e pare avesse mostrato l'arma, da cui era partito un colpo.

A essere colpito era stato l'elettricista Luca Campana, 31 anni, genero del caposcorta di Delmastro. Sottosegretario e sorella avevano dichiarato di essere ormai assenti dai locali della festa al momento dello sparo, l'uno in auto a caricare qualche avanzo delle pietanze, l'altra ormai a casa. Pozzolo ha sempre negato di avere avuto in mano la pistola al momento dello sparo, mentre alcuni dei presenti avevano sostenuto il contrario, e il caposcorta aveva raccontato di averla raccolta da terra dopo il ferimento di Campana e di averla messa in sicurezza sopra un armadio.

Dalle testimonianze manca dunque la terza persona di cui ci sarebbero le impronte sull'arma. La Procura di Biella, che ha ricevuto il rapporto dei carabinieri del Ris di Parma, potrebbe quindi chiedere nuove analisi. Pozzolo aveva un regolare porto d'armi per difesa personale, revocato dopo i fatti, per i quali deve rispondere di lesioni colpose, accensioni pericolose, omessa custodia della pistola e porto illegale di arma da fuoco in luogo pubblico o aperto al pubblico, dal momento che quella minipistola risulta un'arma da collezione.

L'esito dello Stub, ovvero della ricerca di residui di polvere da sparo sulle mani del deputato, effettuata anche questa dal Ris, aveva già dato esito positivo. Manca invece ancora il contributo che potrebbe offrire la perizia balistica, chiesta agli inquirenti a una consulente di Roma, Raffaella Sorropago.

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