"Il punto di questo convegno è
comunicare la maternità e la genitorialità in maniera più
attrattiva: non soltanto la famiglia come luogo negativo che
opprime le persone, la natalità come una questione di sacrificio
ma dare informazioni su tutte le opportunità che oggi ci sono
per conciliare tranquillamente la genitorialità e la propria
realizzazione professionale, la vita sociale, il famoso spritz,
nel senso poter andare tranquillamente a prendere un aperitivo,
e dall'altra avere una continuità di carriera senza interruzione
dovuto alle assenze per maternità pur essendo madre e padre". Lo
ha detto la ministra alla Famiglia, alla Natalità e alle Pari
Opportunità Eugenia Roccella intervenendo al convegno "Sostenere
la natalità: le sfide per la comunicazione" promosso dall'Alta
scuola in media, comunicazione e spettacolo (Almed) e dall'Alta
scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems)
dell'Università Cattolica e con il contributo di Farmindustria,
a Palazzo Baldassini a Roma
"Questo è quello che vogliamo comunicare - ha aggiunto la
ministra - diffondendo le informazioni sulle nuove misure che
abbiamo preso: dall'implementazione dell'assegno unico, ai
congedi parentali, alla decontribuzione per le madri con secondo
figlio perché sappiamo che le donne vorrebbero due figli ma poi
non li fanno. Ne fanno forse uno o forse nessuno. Per battere
questa rinuncia, questa mancanza di libertà dobbiamo diffondere
maggiore informazione anche sulla fertilità e
sull'alfabetizzazione sanitaria. Le informazioni sulla salute
riproduttiva e sulla fertilità come bene salute che va tutelato
fin da piccoli per le ragazze ma anche per i ragazzi che sono
molto meno attenti a questo. E va tutelato anche da parte delle
madri per i propri figli perché quando, a volte, si focalizzano
i problemi della fertilità è troppo tardi. Anche questo è un
bene salute - ha concluso - di cui dobbiamo avere cura".
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