Le sagome non sono ancora visibili
e non è stato deciso quando lo saranno. Dopo la presa di
posizione della Lega, che ha annunciato un'interrogazione
parlamentare al ministro della Salute, Orazio Schillaci, anche
sul ruolo della Regione e dopo la risposta del direttore
generale dell'Ausl Romagna, Tiziano Carradori, l'iniziativa
'Rimini4Gaza' è stata presentata dai suoi ideatori, Jonathan
Montomoli, Claudia Serraiocco e Giovanni Giuliani. Medici
dell'ospedale Infermi di Rimni, che hanno già raccolto
l'adesione di 14 colleghi ai quali probabilmente si uniranno
altri nei prossimi giorni.
L'iniziativa, che sta facendo discutere, è semplice:
posizionare sul pavimento dei luoghi di passaggio dell'ospedale,
sagome che rappresentino i cadaveri di sanitari uccisi a Gaza,
ma anche in tutti conflitti della terra. "Vogliamo
sensibilizzare le persone perché sappiano che tutti siamo in
pericolo quando si bombardano gli ospedali", ha detto il dottor
Montomoli, dirigente medico dell'Unità Operativa Anestesia e
Rianimazione, uno dei promotori. "E' un tema etico, è un tema
umanitario ed è un appello alla pace", ha anche sottolineato
Kristian Gianfreda, assessore alle Politiche per la salute e
sociali del Comune di Rimini presente in segno di solidarietà ai
sanitari riminesi. "Questa iniziativa è un moto del cuore che ha
spinto medici italiani a solidarizzare con tutti i colleghi che
stanno perdendo la vita nei conflitti in atto". E' anche "una
questione di diritto alla salute che non deve venire meno
neanche durante le guerre".
Il caso è emerso quando la sera del 12 gennaio per provarne
la "calpestabilità" è stata stesa a terra in spedale una delle
sagome. "Erano le 22 ed eravamo a fine turno - ha spiegato il
dottor Montomoli - la mattina successiva alle 7 la sagoma era
stata rimossa. Non da noi. La persona che ha rimosso
l'installazione, ha fatto le foto e dopo 15 giorni le ha rese
pubbliche. Ma noi andiamo avanti, non facciamo politica e non
rispondiamo alle polemiche".
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