Quindici condanne da un minimo di
due anni e otto mesi a un massimo di 12 anni e 8 mesi, nonché
due assoluzioni. E' la sentenza stabilita dal Gup del Tribunale
di Bologna, Letizio Magliaro, per i 17 imputati a giudizio per
associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale
e allo spaccio di ingenti quantità e di riciclaggio. Il processo
si è svolto con la formula del rito abbreviato. Un'altra persona
ha patteggiato la sua pena, mentre altre tre saranno giudicate
con il rito ordinario.
La vicenda risale al marzo dello scorso anno, con 21 misure
cautelari (20 in carcere, una ai domiciliari) eseguite dalla
Squadra mobile e disposte dal gip Nadia Buttelli su richiesta
della Procura, culmine dell'indagine condotta dalla Dda con il
procuratore capo Giuseppe Amato e il pm Roberto Ceroni, nei
confronti dei componenti del presunto sodalizio finalizzato al
traffico internazionale di stupefacenti.
L'inchiesta durò circa un anno, dall'inizio del 2021 al
febbraio 2022, quando furono arrestate cinque persone ritenute a
capo del sodalizio; durante le indagini furono sequestrati oltre
750 chili di cocaina. Parte della droga è stata rinvenuta in un
garage a Bologna, ma altra era stoccata a Monte San Pietro (nel
bolognese) e in tre ulteriori depositi dislocati tra Veneto,
Liguria e Toscana. Per gli inquirenti, la droga arrivava in
Italia dal Sudamerica a bordo di navi container, poi giungeva su
ruote a Bologna e in particolare nel deposito di Monte San
Pietro. Da qui veniva poi ridistribuita tra le piazze di spaccio
dello Stivale in tempi record.
In molti casi è caduta l'aggravante 61 bis, relativa alla
transnazionalità. Alcuni degli imputati erano assistiti dagli
avvocati Antonio Murgo, Amalia Lamanna e Simone Romano. "Sono
soddisfatto - ha detto l'avvocato Romano - perché la posizione
del mio assistito (condannato a 6 anni, 5 mesi e 10 giorni, ndr)
è stata ridimensionata rispetto all'accusa".
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