Dopo la partenza della prima equipe
dell'ospedale pediatrico Gaslini per l'Egitto, avvenuta giovedì
18 gennaio, per organizzare attività di triage e trasferimento
di un centinaio di bambini vittime del conflitto a Gaza presso
l'ospedale pediatrico genovese e altri tre ospedali italiani una
seconda squadra del Gaslini si sta preparando a partire: si
tratta di una equipe chirurgica composta da Gianluca Piatelli,
direttore di neurochirurgia, Mattia Pacetti, neurochirurgo e
dall'infermiera Maria Elena Formaggio che la prossima settimana
realizzerà gli interventi neurochirurgici più urgenti sui
piccoli pazienti.
"Il Gaslini si conferma un'eccellenza internazionale - ha
detto il governatore ligure Giovanni Toti -. Per la Liguria è un
orgoglio poter contare su una realtà di questo livello, scelta
per la straordinaria qualità nelle cure pediatriche e per la
generosità come capofila di questa missione. Una speranza per
tanti piccoli e per le loro famiglie vittime incolpevoli di
questa tragica guerra".
La prima missione, coordinata dal prof. Moscatelli, ha lo
scopo di realizzare al più presto un primo volo, con il
trasporto di alcuni bambini al pediatrico. Il Gaslini assicurerà
l'assistenza sanitaria pediatrica a tutti i voli che si
renderanno necessari per i piccoli pazienti che ne avranno
bisogno.. "Un risultato di rilevanza internazionale - ha detto
il presidente del Gaslini Edoardo Garrone - Nei contesti di
guerra troppo spesso sono i più piccoli a subire le conseguenze
peggiori. Ma il nostro Istituto continua a impegnarsi in quello
che gli riesce fare meglio: curare i bambini della Liguria,
dell'Italia, del mondo". Questo accordo "ci ricorda quanto sia
importante fare in modo che il diritto alla salute di ognuno,
soprattutto dei più piccoli, sia sempre tutelato senza
discriminazione e in egual modo in tutto il mondo - ha aggiunto
il dg del Gaslini Renato Botti - Oggi il Gaslini porta il suo
contributo clinico e formativo in Angola, Sudan, Pakistan,
Kazakistan, Iraq Tunisia, Libia". Botti ha voluto plaudire
"all'Unità di Crisi della Farnesina per il delicato lavoro
diplomatico" e alla collaborazione "instaurata con Marina
Militare e con l'equipaggio di Nave Vulcano per il supporto
fornito".
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