"A Cagliari abbiamo aumentato le
zone 30 da 4 a circa 10 chilometri quadrati. La decisione è
stata presa dalla giunta che ha dato seguito a una mozione
votata all'unanimità dal consiglio comunale. Il nostro è stato
un approccio complessivo e di buon senso, certamente non
ideologico, finalizzato a sicurezza e sostenibilità". È quanto
dice all'ANSA il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, commentando
la direttiva del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
che mette alcuni paletti sull'istituzione delle zone nelle quali
si deve circolare a 30 chilometri orari.
"Abbiamo inoltre investito in mobilità elettrica rinnovando
praticamente tutta la flotta dei bus del Ctm, l'azienda dei
trasporti, con una campagna che offrisse ai cittadini la
possibilità di prendere i mezzi pubblici, più comodi e veloci -
prosegue -. Anche i lavori sui nuovi tratti di metro leggera, in
capo alla Regione, fanno parte di un quadro complessivo di
iniziative integrate che mirano a migliorare la vita quotidiana
delle persone".
Il sindaco spiega che "le statistiche, a supporto di una
scelta che dovrebbe garantire una convivenza più armoniosa tra
auto, bici, bus, mezzi come i monopattini e gli stessi pedoni,
evidenziano che in Italia la maggior parte dei morti per
incidente stradale sono in città e con le zone 30 il rischio di
incidenti mortali o pericolosi si riduce anche del 50% -
conclude Truzzu - Queste aree permettono un'intelligente
circolazione del traffico, sono miste e non impattano
negativamente sulla vita concreta delle persone. Poi, è ovvio:
ogni città è diversa e ognuna ha bisogno di soluzioni cucite su
quelle specifiche realtà".
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