La Procura di Milano ha chiuso le
indagini sul presunto autore di una serie di scritte antisemite
comparse tra l'11 e il 19 ottobre su alcuni muri dell'ospedale
San Giuseppe, del Centro diagnostico italiano di via Saint Bon e
di una panetteria del quartiere ebraico milanese.
Al 56enne, indagato per "propaganda e istigazione a
delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e
religiosa", vengono contestati nello specifico sei diversi
episodi. Sui suoi profili social, l'uomo avrebbe pubblicato
anche immagini a favore di organizzazioni terroristiche e
vignette contro Israele. Agli atti dell'inchiesta del pm Enrico
Pavone e del procuratore Marcello Viola, anche le immagini che
lo ritraggono mentre imbratta i muri. In tutti i casi si
trattava di scritte pro Hitler e Hamas e contro gli ebrei.
Il primo episodio risale all'11 ottobre scorso, quando le
scritte erano comparse nei bagni e nell'area bar del San
Giuseppe. Lo stesso giorno, l'uomo ne avrebbe anche realizzate
altre anche sulla parete di uno degli ascensori della struttura
sanitaria. Il 13 ottobre, imbrattamenti dello stesso tenore
erano stati eseguiti nel bagno dell'area accettazione del Centro
diagnostico italiano di via Saint Bon e tre giorni più tardi,
nella stessa sede, in altri bagni. Il 19 ottobre, infine,
avrebbe realizzato alcune scritte in una panetteria del
quartiere ebraico milanese e ancora una volta al San Giuseppe.
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