/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Inchiesta autostrade: parti civili chiedono 100 milioni danni

Inchiesta autostrade: parti civili chiedono 100 milioni danni

Per i pedaggi pagati e non investiti in manutenzione

GENOVA, 18 gennaio 2024, 15:13

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

-     RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

I pedaggi autostradali pagati e non investiti nelle manutenzioni avrebbero creato un danno di oltre 100 milioni di euro. E' quanto chiesto dagli utenti delle autostrade del tronco genovese che questa mattina hanno chiesto di costituirsi nell'udienza preliminare per il filone dell'inchiesta bis nato dopo il crollo del ponte Morandi.
    Sono 47 le persone imputate, tra cui ex vertici di Autostrade e Spea, per i mancati controlli su ponti e gallerie, per i presunti report falsi, le barriere antirumore pericolose e il crollo di una parte del soffitto della galleria Berté in A26 (30 dicembre 2019).
    La cifra è stata calcolata in base alla percentuale del pedaggio pagato da circa 27 milioni di auto all'anno per sette anni che avrebbe dovuto essere investito in manutenzioni da parte di Aspi. Oggi sono stati una trentina i soggetti giuridici che hanno chiesto di costituirsi parte civile. Tra gli enti ci sono il Comune di Genova, di Cogoleto, Rossiglione, Campo Ligure e Masone. E poi, il Comitato ricordi parenti vittime del ponte Morandi (seguita dall'avvocato Raffaele Caruso), le associazioni dei consumatori tra cui Assoutenti, rappresentata dall'avvocato Luca Cesareo, che ha chiesto un indennizzo di oltre cinque milioni di euro.
    E ancora, la Cisl e la Uil, ma non la Cgil, la Cna Liguria autotrasportatori e la Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica, difesi dall'avvocato Carlo Golda, e il comitato delle Barriere antirumore, che conta circa 100 famiglie che vivono vicino all'autostrada. Secondo gli investigatori della Guardia di finanza, coordinati dai pm Stefano Puppo e Walter Cotugno insieme all'aggiunto Francesco Pinto, i tecnici di Spea ammorbidivano i rapporti sullo stato dei ponti per evitare i lavori. Le accuse, a vario titolo, sono falso, frode, attentato alla sicurezza dei trasporti, crollo colposo.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza