Per la prima volta in
quasi 15 anni della vicenda, Marco Piagentini, uno dei
superstiti del disastro ferroviario di Viareggio, ha condiviso
in pubblico la sofferenza personale patita per la perdita della
moglie e di due figli negli incendi che investirono la città il
29 giugno 2009. "Approfitto di questa occasione per fare un
ricordo di mia moglie Stefania, che aveva 40 anni, dei miei
figli Luca, 4 anni, e Lorenzo di 2 - ha detto Marco Piagentini
in una conferenza stampa sulla sentenza della Cassazione - Io e
Leonardo, l'altro figlio, rimanemmo gravemente ustionati. Per
quello che ho sofferto io nei sei mesi di ospedale, non avrei
sopportato un dolore simile per mia moglie e i miei figli", il
più piccolo "Lorenzo - ha ricordato - è morto solo in una stanza
di ospedale". "Non potrò mai dimenticare quello che ho provato -
ha proseguito Piagentini - ed è per questo che la battaglia è
arrivata dal dolore, che mi porterò per sempre dentro". Un'altra
familiare, Daniela Rombi, che nella strage ha perso la figlia
Emanuela 21enne ringrazia chi è stato vicino alle famiglie fra
cui il ferroviere sindacalista Riccardo Antonini, che fu
licenziato per le critiche alle Fs. "Chiederemo - ha detto
Daniela Rombi - che possa riavere la tessera da ferroviere e
scriveremo al presidente della Repubblica e al presidente del
Consiglio per revocare il cavalierato a Mauro Moretti". "Grazie
alla città di Viareggio per esserci stata a fianco - ha concluso
- Continueremo a batterci per la sicurezza in ferrovia e nei
posti di lavoro".
L'avvocato dei familiari Gabriele Dalle Luche ha detto che
"il processo per noi è finito come parti civili. Adesso c'è un
passaggio esclusivamente per stabilire il calcolo della pena per
determinati imputati. E' stata accertata la responsabilità
civile e penale per gli imputati sia italiani che tedeschi. E'
una sentenza storica perché sono stati condannati i manager di
aziende statali: in Italia è un fatto davvero unico". "Un
concetto - ha continuato Dalle Luche - che vorrei ribadire è che
anche coloro che hanno avuto imputazioni andate in prescrizioni
restano comunque colpevoli per le loro responsabilità".
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