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Ristoratrice morta: Biagiarelli e Lucarelli, solo ricerca verità

Ristoratrice morta: Biagiarelli e Lucarelli, solo ricerca verità

'Nessuna gogna social', 'è pericoloso scrivere cose false'

MILANO, 15 gennaio 2024, 11:07

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Lorenzo Biagiarelli, l'influencer che per primo ha esternato dei dubbi sull'autenticità della recensione del presunto cliente che protestava per la presenza di gay e disabili ad un tavolo della trattoria di Giovanna Pedretti, trovata morta ieri, respinge con forza le accuse di 'odio social' e 'shistorm'.
    "Mi dispiace che pensiate che la ricerca della verità possa avere queste conseguenze - scrive nella storia su Ig Biagiarelli -. Ci tengo a respingere con forza le accuse di 'odio social' e 'shitstorm' dal momento che la signora Giovanna, in questi due giorni, non ha ricevuto dalla stampa che lodi e attestazioni di stima, e solo qualche sparuto e faticoso tentativo di ristabilire la verità che, in ogni caso, non ha e non avrebbe mai avuto pari forza".
    "Mi dispiace moltissimo delle morte della signora Giovanna e il mio pensiero va alla sua famiglia", scrive Biagiarelli ma invita "a riflettere sulle conseguenze del tentativo "di ristabilire la verità". "Se si dovesse temere sempre questo epilogo a questo punto dovremmo chiudere tutto, giornali e social". Scrivere cose false "è pericoloso" possono accadere "tragedie" e non si deve dare la responsabilità a chi ristabilisce la verità, ha aggiunto Selvaggia Lucarelli, anche lei di nuovo sui social.
    "Nessuno si pone mai il problema a monte - prosegue Lucarelli - e cioè che scrivere cose non vere può essere pericoloso, poi accade una tragedia (in cui nessuno ovviamente pensa che contino anche il contesto, la vita, i pregressi) ed è colpa di chi ristabilisce la verità. In pratica, siamo arrivati al punto che dare una notizia non è più una responsabilità. Correggerla sì.
    Altro che black mirror".
   

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