Andrea Deiana, 42 anni, presunto
broker del narcotraffico internazionale, che era anche titolare
di una galleria d'arte ad Amsterdam e che nelle chat criptate
usava il nickname 'Banksy', è stato arrestato in Messico nelle
indagini della Squadra mobile di Milano e del pm Silvia Bonardi,
che avevano già portato a 31 misure cautelari il 13 maggio del
2022, quando il presunto narcotrafficante si era reso
irreperibile.
Il 42enne, dunque, era latitante da oltre un anno e mezzo ed
è già stato condannato per quel procedimento a 16 anni e 8 mesi.
Dalle indagini è emerso, spiega la Procura guidata da Marcello
Viola, "come l'ex latitante avesse investito parte dei proventi
dell'attività illecita nell'acquisto di una litografia
autografata proprio dal famoso streetartist britannico".
L'opera, "tra le più note dello streetpainter, 'The Flower
Thrower', il lanciatore di fiori, il cui murales come noto si
trova a Gerusalemme sul muro che separa Israele dalla
Palestina", era stata "assicurata per una cifra pari a 2 milioni
di euro".
Le indagini della Squadra mobile hanno consentito di
accertare che l'opera, che è stata recuperata e sequestrata
dagli investigatori, "era stata affidata dal latitante ad un
gallerista di Milano al fine di monetizzarne il valore economico
e così di sostenere i costi della latitanza". Ossia l'aveva
venduta per poco meno di due milioni di euro.
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