"Ferruccio diceva: 'La mia vita è
stata martoriata'. E lo diceva con un po' di smarrimento e lo
comunicava con i suoi occhi che avevano visto dove abitava il
male e quasi raccontava più con quelli, perché era veramente
indicibile, era troppo quello che portava dentro". Nell'omelia
per il suo funerale, il cardinale Matteo Zuppi ha ricordato
questo di Ferruccio Laffi, morto a 95 anni e uno dei superstiti,
forse l'ultimo testimone, dell'eccidio di Monte Sole,
sull'Appennino bolognese,
Il 30 settembre del 1944 14 membri della sua famiglia vennero
uccisi dalle truppe delle SS nel cortile della loro casa. Nel
corso delle esequie, nella chiesa di Marzabotto, sono stati
letti messaggi del presidente della Repubblica Sergio Mattarella
e della senatrice a vita Liliana Segre: "Ferruccio - ha scritto
Segre - trovò in sé la forza di portare in Italia e in Europa la
sua testimonianza e la sua denuncia, insieme alla richiesta i
giustizia per le famiglie dei sopravvissuti".
Alla cerimonia hanno partecipato anche il sindaco
metropolitano Matteo Lepore e il presidente della Regione
Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
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