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Sospensione e attività socialmente utili dopo l'occupazione, il plauso di Valditara al preside

Sospensione e attività socialmente utili dopo l'occupazione, il plauso di Valditara al preside

Il dirigente del liceo Tasso di Roma ha disposto anche il 5 in condotta per gli studenti che hanno occupato

ROMA, 13 gennaio 2024, 18:54

di Simona Tagliaventi

ANSACheck

Al Tasso di Roma, lezioni all 'aperto con la DAD - RIPRODUZIONE RISERVATA

Al Tasso di Roma, lezioni all 'aperto con la DAD -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Al Tasso di Roma, lezioni all 'aperto con la DAD - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un'occupazione di una settimana dell'istituto che ha un prezzo molto salato per gli studenti del Tasso, storico liceo classico romano dal quale sono partite molte battaglie per la contestazione nel campo dell'istruzione. Il preside Paolo Pedullà ha deciso di adottare il pugno di ferro sanzionando i ragazzi che avevano occupato il 4 dicembre scorso con dieci giorni di sospensione, attività socialmente utili da svolgere nel pomeriggio, e dando il 5 in condotta.

Le misure dovrebbero essere discusse a metà del mese. La linea dura incassa "l'apprezzamento" del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara "per la fermezza dimostrata" in merito alle occupazioni dell'Istituto, e del corpo docente. Ma il Pd insorge e deplora una punizione così severa. "La dirigenza scolastica del liceo Tasso di Roma ha proposto ai consigli di classe una punizione durissima contro gli studenti che hanno occupato la scuola nelle scorse settimane: dieci giorni di sospensione con attività sociali forzate e cinque in condotta - afferma la deputata Michela Di Biase, capogruppo Pd in commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza - Una scelta che non risponde ai valori di inclusività che dovrebbero essere alle basi delle istituzioni scolastiche - precisa - La scuola non è un luogo di punizione ma di dialogo. Il principio punitivo deve essere commisurato alle azioni compiute e non può prevalere sui principi educativi e formativi". La stessa reazione arriva dal segretario del Pd Roma: "Modo più sbagliato per dare risposte a chi pone domande non ce n'è. L'occupazione di una scuola non può essere risolta con la repressione. È chiaro che chi occupa una scuola - e lo abbiamo fatto in tanti - lo fa per manifestare un disagio e per porre domande. Ma se le risposte che arrivano sono 5 in condotta e sospensioni non ci siamo", scrive Enzo Foschi. Polemiche a cui sembra rispondere il ministro Valditara: "La scuola costituzionale e dunque democratica è quella che insegna a rispettare le regole e a coniugare libertà con responsabilità". Sulla stessa linea i professori: "La scuola è un luogo pubblico, condiviso dall'intera comunità che lo frequenta: studenti, docenti, personale Ata. Impedirne la fruizione è un atto illegale. Chi lo ha fatto ne era consapevole, così come era consapevole delle conseguenze, stabilite e pubblicate nel Regolamento di disciplina, alla cui redazione hanno contribuito i rappresentanti delle studentesse e degli studenti nel Consiglio di Istituto", dicono i rappresentanti di istituto del Liceo. "Applicare regole redatte democraticamente e condivise non equivale a reprimere, ma a educare. Che 170 (su oltre 1000) studenti si siano autodenunciati è un portato di questa educazione - spiegano - Nasce dalla consapevolezza delle proprie scelte, che il Liceo Classico Tasso pone tra gli obiettivi del suo progetto formativo, come il rispetto delle regole democratiche".
   

L'occupazione del liceo Tasso

Al Tasso si sono autodenunciati 170 studenti per l’occupazione che chiedeva più investimenti all’istruzione, maggior attenzione al benessere psicologico degli alunni, giustizia per il popolo palestinese e per le donne vittime di violenza di genere e femminicidio. Per loro è quindi scattato nell’immediato l’iter del provvedimento disciplinare con una comunicazione ufficiale giunta direttamente alle famiglie.

Al termine dell'occupazione il preside Pedullà ha fatto la conta dei danni e si tratta di danni ingenti: la vetrata del portone di ingresso e le serrature degli uffici sono state danneggiate, la cassaforte è stata manomessa, alcuni beni sono stati rubati e decine e decine di badge sono stati portati via. Senza contare le migliaia di euro che la scuola ha dovuto destinare alla sanificazione della struttura.

«I ragazzi rivendicano la libertà d’espressione e di opinione, nessuno gliela nega, ma ci sono forme democratiche in cui si esercita», ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera.

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