"Noi siamo convinti che non si
possono criminalizzare le lotte dei lavoratori, soprattutto
quando difendono il loro posto e l'industria, come è successo
con gli scioperi in Ansaldo nell'ottobre 2022, e per questo
martedì prossimo, in concomitanza con l'udienza preliminare, i
metalmeccanici genovesi si mobiliteranno per dare un segnale ai
16 lavoratori che andranno a processo". Lo ha detto il
segretario della Fiom di Genova Stefano Bonazzi illustrando i
motivi della mobilitazione del 16 gennaio che prevede uno
sciopero in Ansaldo, proclamato da Fim e Fiom, e una
manifestazione alla quale hanno già dato adesione e solidarietà
tanti lavoratori genovesi: da Ilva a Fincantieri, da Leonardo
alla Compagnia Unica e ai portuali, dai lavoratori della sanità
ai delegati della Camera del lavoro.
"Questa, ovviamente, non è una sfida - spiega Bonazzi - ma un
modo per dire che questi lavoratori non saranno lasciati soli,
li seguiremo in tutte le fasi del processo. Le lotte dei
lavoratori non devono essere criminalizzate, soprattutto in una
fase così complicata per l'industria genovese".
In una conferenza stampa che si è tenuta nella sede di Fiom a
Cornigliano è stata ripercorsa la vicenda che ha portato a quei
fatti. "Ad agosto 2022 veniva dichiarato dall'allora
amministratore delegato lo stato di sostanziale prefallimento di
Ansaldo - ha ricordato Bonazzi - e da subito i lavoratori si
sono mobilitati in difesa dei posti di lavoro, fino allo
sciopero del 12 ottobre con la protesta nelle strade di
Sampierdarena e il 13 ottobre con un corteo fino all'aeroporto.
Quelli furono scioperi anche aspri ma avevano quel tono perché i
lavoratori difendevano il loro porto di lavoro, e sono state
queste mobilitazioni che hanno permesso di salvare Ansaldo".
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