Giuseppe Castagna, che nella strage
di Erba ha perso madre, sorella e nipotino non è scosso dalla
decisione dei giudici di Brescia di far discutere l'istanza di
revisione della sentenza per Olindo Romano e Rosa Bazzi.
"Possono cercare in tutti i modi, ma non troveranno mai un'altra
verità", afferma. "Ogni volta che ci arrivavano notizie di
iniziative della difesa o mediatiche provavamo dolore, ora è
quasi noia: siamo stati anche attaccati personalmente",
aggiunge.
Per Giuseppe Castagna e il fratello Pietro, "visto il circo
mediatico di questi anni, che ha addirittura conquistato anche
un sostituto procuratore generale, la decisione di fissare
un'udienza anziché dichiarare inammissibile fin da subito la
richiesta di revisione del processo non ci stupisce. Questo però
non vuol dire nulla: vediamo come andrà avanti, ma noi abbiamo
fiducia totale nella giustizia. Un conto sono le suggestioni di
una trasmissione tv, un altro le prove di un'aula di tribunale".
I due fratelli ritengono che "anche se dovessimo rifarlo tre, o
quattro o mille volte, il processo arriverebbe sempre alla
stessa sentenza, che è quella a cui già sono arrivati oltre
venti giudici. In ogni caso qualora dovessero decidere di rifare
il processo, noi non parteciperemo. Per noi la sentenza c'è già
stata e nulla la cambierà".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA