Una questione di 20 secondi. Tanti ne sono passati da quando la pistola è spuntata fra le mani del deputato Emanuele Pozzolo al momento in cui si è sentito lo sparo. Chiarire con esattezza ciò che è accaduto in quel lasso di tempo dovrà essere uno degli obiettivi della procura di Biella, dove oggi, con l'inizio della settimana, il lavoro è ripreso a tamburo battente.
Tra i numerosi testimoni che sono stati interrogati spicca il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro, che insieme a un'altra ventina di persone, agenti della scorta compresi, aveva festeggiato il Capodanno nei locali della Pro Loco di Rosazza. È stata anche la volta della sorella Francesca, sindaca del paese, e di un esponente locale di Fratelli d'Italia, Davide Zappalà, assessore a Biella, mentre Luca Zani, consigliere comunale nella città piemontese, è stato sentito dai carabinieri di Andorno Micca.
Ricostruire quei 20 secondi serve per mettere un po' di ordine nel groviglio di voci e dicerie che si sono inseguite negli ultimi giorni e, soprattutto, se è stato il comportamento maldestro del deputato Pozzolo a causare il ferimento il trentunenne Luca Campana, genero del capo scorta di Delmastro. I testimoni che inchiodano il parlamentare - unico indagato nel procedimento - sono diversi, ma agli inquirenti servono conferme. Il sottosegretario, rimasto a Palazzo di Giustizia un paio d'ore, non è fra coloro che hanno visto. La serata, nonostante fosse appena passata l'1:30, era sul punto di concludersi: Rosazza è una località lontana da tutto, qualcuno per rincasare doveva macinare decine e decine di chilometri e c'era anche chi doveva andare a recuperare figlie e figli che avevano salutato il nuovo anno altrove.
I partecipanti alla festa nei locali della Pro loco stavano sparecchiando e ripulendo e Delmastro era nel piazzale, impegnato a spartire e caricare sulle auto il cibo avanzate. Uno dei presenti già sentiti dai carabinieri, ha dichiarato all'ANSA di essersi ritrovato a tu per tu con la canna della pistola. "Stavo raccogliendo i bicchieri per portarli in cucina.
A un certo punto ho notato Pozzolo con l'arma in mano. Devo dire che, da quanto era piccola, ho pensato fosse un accendino. Il deputato, in quel frangente, era da solo. Poi mi è sembrato che il caposcorta di Delmastro (Pablito Morello, suocero del ferito, ndr) gli sia andato vicino. Io mi sono accostato, ma solo per girare intorno a un tavolo e cercare gli ultimi bicchieri".
È stato allora che ha notato che l'oggetto era rivolto verso di lui. Solo per un attimo. Dove l'istinto ha giocato un ruolo decisivo. "Non è che ho percepito come esattezza una sensazione di pericolo. - spiega - Credo però di avere pensato qualcosa come 'nel dubbio vai, perché non si sa mai'. E mi sono allontanato".
Ed ecco lo sparo. Accanto all'uomo si trovava Campana, che è stato raggiunto dal proiettile a una coscia. Il testimone però riferisce di non essere in grado di affermare se al momento del 'botto' il capo scorta di Delmastro fosse ancora vicino a Pozzolo, o se nel frattempo fosse arrivata altra gente, e nemmeno se l'arma fosse ancora in mano al parlamentare o a qualcun altro. Altri partecipanti alla festa invece non hanno dubbi. Una risposta definitiva potrebbe essere fornita dallo stub, il test per la ricerca di residui di polvere da sparo che è stato eseguito su Pozzolo, ma i risultati non saranno a breve termine. L'assessore Zappalà ha lasciato la procura in serata.
"Ho sentito lo sparo ma non ho assistito alla scena e la pistola l'ho vista solo in seguito", ha dichiarato ai giornalisti, aggiungendo che a suo parere "tutta questa attenzione mediatica è esagerata".
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