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Ismaele, il neonato subsahariano che ha perso la mamma

La donna è fra i dispersi dopo il naufragio di un barchino di sette metri

   Si chiama Ismaele ed ha circa 3 mesi il neonato subsahariano che è stato salvato, ieri sera, dopo l'ennesimo naufragio di un barchino in area Sar. Il piccolo, visitato e tenuto sotto controllo da un pediatra, sta abbastanza bene. Della mamma non si hanno più notizie: è fra i tre migranti dispersi dopo che il natante di sette metri si è ribaltato ed è colato a picco. Quarantasei, fra cui 13 donne e 7 minorenni, i naufraghi salvati dai militari della Guardia costiera.

   A prendersi cura del piccolo Ismaele, dedicandogli attenzione ed affetto, anche i poliziotti che sono in servizio all'hotspot di Lampedusa che stanno cercando di ricostruire e approfondire le origini di quella che, di fatto, è l'ennesima famiglia distrutta. Le ricerche dei dispersi, ad opera di Guardia costiera e Fiamme gialle, vanno intanto ancora avanti.  Nei giorni scorsi erano stati 4 i barchini che, nel giro di neanche 10 ore, si erano
ribaltati: 2 i cadaveri che vennero subito recuperati e 17 i dispersi. Mercoledì 26, la Guardia costiera ha recuperato, al largo delle Pelagie, le salme di due donne, ritenute vittime dei naufragi di due giorni prima.

   Si sono avvicendati, per tutta la notte, tenendo in braccio il piccolo Ismaele, prima a molo Favarolo, poi fra i corridoi del Poliambulatorio.
Il bambino che ha perso la mamma nell'ultimo naufragio di un barchino e che ha circa 6 mesi, è stato coccolato e riempito d'affetto dai poliziotti che sono in servizio all'hotspot di Lampedusa. Agenti e funzionari che sono abituati a gestire, con attenzione e celerità, il fenomeno dell'immigrazione, durante la notte davanti a quegli occhioni pieni di lacrime si sono inteneriti e subito mobilitati.

   Il vice questore aggiunto Francesco Sammartino, funzionario di turno della Questura di Agrigento all'hotspot di contrada Imbriacola, ha comprato latte, pannolini, un paio di giochini per neonati e una crema per le gengive. Perché Ismaele, per tutta la notte, ha pianto ed era
fortemente infastidito non perché vedesse attorno a se delle facce sconosciute ma perché sta mettendo i dentini ed ha forti dolori. A cercare di distrarlo, giocando con lui e manifestandogli tutto l'affetto di cui la polizia italiana è capace, ci hanno pensato gli uomini della Questura di Agrigento.

   "Commuove la vicenda del bimbo che ha perso la mamma nel naufragio della scorsa notte nelle acque antistanti a Lampedusa. Ringrazio vivamente gli agenti di polizia della Questura di Agrigento, con in testa il questore Emanuele Ricifari, in servizio all'hotspot dell'isola che hanno
accudito e si sono presi cura per tutta la notte del piccolo orfano. Il loro gesto carico di profonda umanità, nonostante la criticità del momento che vede nell'isola un susseguirsi di sbarchi, è oltremodo lodevole. La Sicilia è anche questo". Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

   E sono intanto in corso indagini e verifiche, fra i 46 migranti tratti in salvo dopo il naufragio di ieri sera in area Sar, per capire se fra loro vi sia un
familiare adulto del piccolo Ismaele. All'hotspot di Lampedusa potrebbe esserci il padre, ma non ci sono al momento certezze. A mobilitarsi, per cercare di ritrovare - se ci sono - i familiari del bimbo di circa 6 mesi che ha perso la mamma, sono i poliziotti in servizio all'hotspot di contrada Imbriacola. E' stata informata anche la Procura dei minorenni presso il tribunale di Palermo.

   I servizi sociali del Comune di Lampedusa sono stati contattati dalla referente di Save the Children che opera a Lampedusa e si occupa anche di minori non accompagnati. Eventualmente si procederà a collocare il bambino in una idonea struttura. Ma in queste ore, dopo che la storia di Ismaele sta facendo il giro dei notiziari, sono tante le disponibilità che stanno arrivando. E fra queste, quella immediata è stata di una
donna, medico in servizio al pronto soccorso di Lampedusa, che s'è detta pronta a prenderlo in affido.

   Durante la notte scorsa, un barchino di 7 metri è affondato in area Sar italiana. Quarantasei i migranti, compresi sette minorenni e 13 donne, salvati da militari della motovedetta Cp319 della Guardia costiera. Vi sarebbero però anche tre dispersi, tra cui la mamma di un neonato. Sono in corso le ricerche in mare aperto. I naufraghi, originari di Guinea, Costa d'Avorio, Camerun e Gambia, sono stati sbarcati poco prima di mezzanotte e mezza a molo Favarolo di Lampedusa. Hanno riferito di essere partiti da Sfax, in Tunisia, alle 21 di venerdì scorso e d'aver pagato 2mila dinari per la traversata.

   Sono stati 299, salvati mentre erano a bordo di 6 diverse imbarcazioni, i migranti sbarcati (compresi i 46 naufraghi) durante la notte e fino all'alba a Lampedusa dove ieri ci sono stati 12 approdi con un totale di 611 persone. Sui barchini agganciati durante la notte c'erano gruppi di 48 (3 donne e 2 minori), 46 (13 donne e 7 minori), 42 (10 donne e 8 minori), 45 (6 donne e 2 minori), 36 (9 donne e 3 minori) e 82 (8 donne). I primi 5 natanti sono partiti da Sfax in Tunisia, mentre l'ultimo da Sabratah in Libia. Tutti sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola dove all'alba c'erano 2.242 ospiti a fronte dei poco meno 400 posti disponibili. Struttura che resta sovraffollata nonostante negli ultimi due giorni, con traghetti di linea, navi ed aerei militari, vengono quotidianamente trasferiti un migliaio di persone.

   E sono 257 (e non 320 come preventivato stamattina) i migranti che sono stati imbarcati sul traghetto di linea Galaxy che sta facendo rotta verso Porto Empedocle. All'hotspot di Lampedusa restano, al momento, 1.985 ospiti a fronte di poco meno 400 posti disponibili.

 

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