(ANSA) - MILANO, 16 FEB - "Le bugie erano una difesa dalla
vita di strada, un metodo che utilizzavo fino a quando non mi
sono potuta concedere il lusso di non dover difendermi più. Non
credo di aver sbagliato, perché l'unica cosa realmente sbagliata
è stata capitare nel posto giusto ma nel momento sbagliato".
Così, il giorno dopo l'assoluzione nel processo Ruby ter, Karima
El Mahroug ha risposto alle domande di Rtl 102.5 prima della
presentazione, in programma oggi a Milano, del libro che
racconta la sua vita.
"Con il senno di poi - ha aggiunto Karima, assolta
dall'accusa di falsa testimonianza e corruzione in atti
giudiziari insieme al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e
ad altri 27 imputati - mi sono pentita di essere entrata a casa
di Berlusconi. Tutto è stato strumentalizzato. Grata di fare
quella conoscenza ma negli anni dopo mi sono pentita di essere
capitata in quella casa. Se mi guardo indietro sono fiera di me
e del mio percorso, bisogna perdonarsi, fare una crescita
personale e guardare avanti. Sono stati tredici anni difficili
ma non rinnego la conoscenza. La giustizia italiana l'ho vissuta
in modo pesante, una trafila difficile se hai diciassette anni.
Sono rimasta fedele a me stessa e coerente alla versione dei
fatti. Non sono scappata, non mi sono arresa, sono legata
all'Italia. Sapevo che la verità - ha concluso - sarebbe uscita
fuori, e ieri ne e stata la prova". (ANSA).
Karima, mi sono pentita di essere entrata a casa Berlusconi
'Le mie bugie erano una difesa dalla vita di strada'
